I NUOVI IMPRENDITORI NEL PROGETTO START UP!
Scuola, lavoro e innovazione. Ruota attorno a questo trinomio il volano dell’economia del futuro, che sempre più trova il proprio motore propulsivo, oltre che propositivo, nelle cosiddette start up, quelle piccole aziende costituite da giovani che si lanciano sul mercato con un’idea fortemente innovativa.
E quando si parla di formazione e innovazione non può mancare la Cassa Rurale Valsugana e Tesino, incline al futuro per antonomasia. Così è stato il 3 marzo scorso presso l’auditorium delle scuole medie di Borgo Valsugana, dove si è svolto l’incontro finale del progetto “Start UP”. L’iniziativa,promossa dall’Istituto Comprensivo, ha visto i ragazzi presentare, suddivisi in gruppi, un proprio progetto di Start UP elaborato nel corso degli ultimi due mesi.
Le varie idee sono state quindi valutate dalla Cassa Rurale Valsugana e Tesino che ha poi provveduto a stilare una classifica finale, premiando i tre progetti migliori, testimoniando così – ancora una volta – la propria mission di essere sempre vicina a questa realtà e a queste attività che impattano sull’educazione nelle scuole oltre che sull’educazione finanziaria.
Il progetto “Start Up” nasce nel 2019 soprattutto dall’impegno e dalla tenacia del professore Francesco Andrea Minora che insegna tecnologia a Borgo Valsugana dal 2017. «L’obiettivo – spiega il professor Minora – è di orientare i ragazzi rispetto al mondo del lavoro, quindi cercare di trasferire loro delle competenze che siano di autoimprenditorialità, perché questa è una delle competenze europee di base. La logica è di far capire come ci si può muovere nel mondo del lavoro anche inventando qualcosa, creando iniziative e proponendole a soggetti terzi, come le banche, che possano valutarne le potenzialità e la fattibilità. Abbiamo diviso le classi in gruppi, le idee originali sono dei ragazzi, mentre la Cassa Rurale Valsugana e Tesino è stata fondamentale nell’attuare il processo di valutazione, mettendo a fuoco gli aspetti più importanti».
Stefano Modena, Presidente della Fondazione Cassa Rurale Valsugana e Tesino, ha sottolineato quanto «questa collaborazione tra scuola e Cassa Rurale sia fondamentale per promuovere i temi dei giovani sull’imprenditorialità calati in un contesto economico, facendo crescere nei ragazzi questa sensibilità, oltre che sugli aspetti di contenuto e di proposta per il territorio. Nel prossimo futuro la collaborazione potrà continuare nell’ottica di individuare sempre modalità migliori, quindi strutturare ancora di più il progetto, già di per sé molto centralo e valido».
La premiazione, si diceva. Ad aggiudicarsi il primo posto è stato il progetto Etnoborgo, un’idea che se da un lato non è particolarmente nuova, dall’altro – a giudizio della Cassa Rurale – ha saputo mostrare un buon tasso di creatività e che di certo rappresenterebbe un valore per il nostro territorio. In sintesi un ottimo progetto, ben presentato e motivato.
A elaborare il progetto vincitore è stato un gruppo tutto al femminile composto da Faiza Kanwal, Elena Orsingher, Eleonora Kerellaj, Maddalena Occoffer, Giorgia Timpu e Chiara Barilli (assente alla premiazione) della 3C.
Abbiamo raccolto una sintesi di questa esperienza direttamente dalle loro voci, partendo ovviamente dall’idea. «Dalla presenza nel gruppo di Faiza che proviene da un altro stato – ci dice Elena Orsingher – ci è venuto in mente di creare a Borgo un negozio di prodotti etnici dell’Asia, con angolo per assaggio (ad esempio sushi). In questo modo tutti gli stranieri che abitano in zona potrebbero acquistare qui i loro prodotti, senza dover viaggiare tanto fino a Trento».
«Il nostro progetto – spiegano Maddalena Occoffer e Faiza Kanwal – è pensato per le famiglie in generale, perché Borgo è importante come centro del commercio e del mercato. Pertanto portare qui un negozio etnico per le famiglie non italiane riteniamo sia una buona idea per loro».
Ma – aggiunge Eleonora Kerellaj – direi non solo per gli stranieri, ma anche per tutti noi italiani, per scoprire altri cibi e attraverso essi altre culture».
«Questo difatti – affermano Maddalena Occoffer ed Elena Orsingher – è un progetto che unisce il commercio al sociale. Il nostro gruppo, oltretutto, è completamente al femminile e vogliamo così affermare che le donne possono fare tutto se lo vogliono».
«Pensiamo che il nostro progetto – conclude Giorgia Timpu – possa trovare una attuazione concreta, perché aiuta i cittadini a trovare tutto qui a Borgo».
Un gruppo di ragazze determinate anche quando si tratta di pensare al proprio percorso formativo futuro : «Faremo Relazioni internazionali» dichiarano Elena e Maddalena. «Farò senz’altro il Liceo musicale» afferma Eleonora, mentre Giorgia spiega di aver scelto «il Liceo linguistico, perché le lingue sono molto importanti». Faiza invece non si sbilancia: «Non ho ancora preso una decisione definitiva, ci sto ragionando seriamente».
D’obbligo, infine, chiedere a queste giovani ragazze che cosa abbia lasciato in loro questo progetto di “Start UP”.
«La gioia di condividerlo con gli altri – rispondono Maddalena ed Elena – . Abbiamo sempre lavorato per cercare di risolvere i problemi e questo ha portato più forza al gruppo, ci ha insegnato a superare le difficoltà che abbiamo incontrato in questo progetto e che incontreremo nella vita».
E la vittoria? «Bella – dice Giorgia – ma per noi è stata più grande la sorpresa. Non ce l’aspettavamo proprio».