Bonus e cessione del credito alla banca
Cosa è, come funziona, perché conviene... Intervista a Loris Baldi, Responsabile Area Crediti di CRVT
Nei tanti vantaggi previsti dai bonus fiscali (fra i quali svetta il Superbonus 110%) è stata introdotta anche la cessione del credito che rappresenta una grande novità. Fino all’anno scorso, infatti, gli incentivi funzionavano solo in un modo: il proprietario di casa effettua dei lavori le cui spese sono ammesse in detrazione; quindi paga le ditte, i tecnici e poi successivamente – in 5 o 10 anni a seconda del tipo di bonus – recupera il credito d’imposta attraverso la compensazione dell’Irpef nella dichiarazione dei redditi.
Una modalità ormai collaudata, ma un po' macchinosa e che presenta pure qualche incognita. Innanzi tutto il proprietario deve disporre della liquidità necessaria per realizzare i lavori e in alcuni casi potrebbe anche verificarsi che poi non riesca a recuperare tutta somma riconosciutagli dall'incentivo, semplicemente perché l’interessato deve pagare allo Stato meno tasse di quanto sia il credito a suo favore, finendo così per perdere la differenza.
Con il Decreto Rilancio dell’estate scorsa è stata introdotta la possibilità della cessione del credito, ovvero il proprietario di casa può cedere il suo credito all’impresa che esegue i lavori (sotto forma di sconto sulla fattura) oppure cederlo direttamente alla banca. In questo modo i vantaggi sono che il proprietario non deve disporre per intero dell’importo richiesto per eseguire i lavori e nel contempo ha la certezza che recupererà il credito di cui ha diritto nell’immediato, anziché nell’arco di 5 o 10 anni, e soprattutto in toto, anziché fino al limite consentito dalla sua capienza fiscale.
Per comprendere meglio il funzionamento e i vantaggi di questo sistema abbiamo posto alcune domande a Loris Baldi, Responsabile Area Crediti della Cassa Rurale Valsugana e Tesino.
Signor Baldi, la CRVT è stata molto pronta ad accogliere questa grande novità. Ci può fornire un quadro di come sta andando?
«Effettivamente la Cassa Rurale Valsugana e Tesino si è fatta trovare subito pronta per l’acquisto di crediti fiscali dai propri soci e clienti, tanto che risultiamo una delle banche più attive in assoluto in tal senso. Finora, infatti, abbiamo ricevuto una gran mole di richieste: circa 500 pratiche, con quasi 50 milioni di credito prenotato. Un vero successo quindi, sicuramente dovuto anche al nostro modus operandi che, come talvolta capita, ha seguito una strada molto diversa rispetto ad altri istituti di credito».
Quale?
«Quella di non affidarci a delle società di consulenza e revisione esterne, le quali spesso alla persona che presenta la domanda richiedono una gran quantità di documenti, finendo così per creare una sorta di tappo che rallenta notevolmente tutto l’iter. Noi, viceversa, abbiamo fatto – per usare un’espressione comprensibile – tutto in casa. Ovvero, abbiamo scelto di appoggiarci esclusivamente a dei tecnici locali, snellendo quindi le pratiche il più possibile. Il che ci ha consentito di raggiungere in breve tempo quei numeri di cui parlavo e già a partire dal mese di dicembre abbiamo eseguito i primi accrediti sui conti correnti dei clienti».
Numeri davvero importanti...
«Importanti e anche, debbo aggiungere, impegnativi. Nel senso che la nostra capacità fiscale – come peraltro quella di ogni banca, società o persona fisica – non è illimitata. Tradotto in parole povere: se nei prossimi mesi le richieste di cessione del credito dovessero proseguire con un ritmo così incalzante, ad un certo punto arriveremmo a un limite oltre il quale non ci sarebbe consentito andare. Uso il condizionale perché – per fortuna nostra e soprattutto dei nostri Soci e Clienti – alle spalle possiamo contare su un grande gruppo qual è Cassa Centrale Banca con la quale stiamo lavorando a definire degli accordi che potranno soddisfare le richieste pervenute».
Quello che invece può cambiare, eccome, è la benefica ricaduta economica che questo sistema può generare sul nostro territorio...
«Questo senz’altro. I bonus in genere e il Superbonus in particolare, grazie anche alla novità della cessione del credito, possono rappresentare un volano eccezionale per il rilancio dell’economia locale, sostenendo le imprese con la domanda da una parte e garantendo dall’altra ai cittadini notevoli risparmi sugli interventi di restauro delle loro abitazioni, ma offrendo anche la possibilità di eseguire tali lavori a chi in questo momento gode di una disponibilità economica limitata».
Possiamo ricordare quali sono le modalità attraverso le quali si può cedere il credito alla CRVT?
«Certo, i crediti fiscali del Superbonus 110% verranno acquistati dalla CRVT a 100 € per ogni 110 € di valore nominale del credito fiscale ceduto».
Visto che non tutti hanno dimestichezza con questi termini, cosa significa questo applicato a un caso concreto?
«Semplice. Mettiamo che un nostro socio o cliente decida di svolgere presso la propria abitazione dei lavori di efficientamento energetico, come potrebbe essere ad esempio la realizzazione del cappotto termico o la sostituzione della caldaia. Poniamo caso che l'esecuzione di questi lavori comporti una spesa finale di 50 mila euro. Su tale importo, se i lavori sono stati effettuati nel pieno rispetto delle regole, si può usufruire del Super Ecobonus del 110%; pertanto questa persona si ritroverebbe ad avere diritto a 55.000 euro di detrazioni fiscali, recuperabili dalla dichiarazione dei redditi in cinque anni e compatibilmente con la sua capienza fiscale se opta per la formula "tradizionale" degli incentivi. Con la cessione del credito alla Cassa Rurale, invece, noi compriamo il suo credito a 50.000 €. Denaro che il cliente riceve subito dopo la fine dei lavori.
Tra le possibilità offerte al contribuente dalla legge vi è anche quella di cedere, se ne ha convenienza, solo una parte del proprio credito fiscale. CRVT in questo caso come si comporta, acquista solo crediti fiscali del 110% o anche minori?
«La Cassa Rurale Valsugana e Tesino ha deliberato di acquistare crediti fiscali anche di aliquote inferiori. I crediti i fiscali diversi dal 110% verranno acquistati a 80 euro per ogni 100 euro di valore nominale del credito fiscale ceduto.»
Anche in questo caso, visto che il meccanismo non è ben chiaro a tutti, può farci un esempio concreto?
«Poniamo che un nostro Socio o Cliente decida di effettuare nella propria abitazione degli interventi che rientrino nelle detrazioni fiscali al 65% e che al termine dei lavori si trovi a dover spendere la cifra di 40 mila euro. Su tale importo, con il bonus al 65%, avrebbe diritto a detrazioni per 26 mila euro, a patto però – come sappiamo – abbia una capienza fiscale sufficiente per recuperare tutta quella somma. Con la cessione alla Cassa Rurale, noi compriamo quel credito a 20.800 euro, una cifra quindi inferiore a quella cui il contribuente avrebbe diritto detraendola dalle tasse, ma di contro i nostri 20.800 sono sicuri e subito disponibili senza attendere 10 anni per rientrare in possesso dell’intera cifra».
Cosa bisogna fare, dunque, per poter cedere il credito alla Cassa Rurale?
«Per prenotare la cessione sarà necessario presentare un’asseverazione da parte del tecnico abilitato della Classe Energetica “ante operam” dell’edificio e una dichiarazione della previsione progettuale preliminare, mediante indicazione della Classe Energetica “post operam” dalla quale si evinca che l’intervento comporta un miglioramento di almeno 2 classi energetiche dell’edificio (sempre che il cliente intenda avvalersi dell’ecobonus 110%. In caso contrario non serviranno tali dichiarazioni). Il Cliente/tecnico dovrà inoltre fornire un elenco delle spese da sostenere divise per tipologia di intervento e relativa detrazione spettante. Le mail andranno spedite, via PEC, all’indirizzo crediti@pec.cr-valsuganaetesino.net e la Cassa Rurale Valsugana e Tesino, entro qualche giorno, risponderà sull’accettazione o meno della prenotazione. In tal modo il Cliente sarà certo che il suo credito fiscale sarà acquistato dalla nostra Cassa Rurale e poi avrà tempo sino al 30 giugno 2022 per ultimare i lavori.»
Per i Soci e i Clienti che non riuscissero oppure non volessero cedere il credito alla CRVT, preferendo invece compensare il Superbonus nella dichiarazione dei redditi nei 5 anni successivi, avete previsto delle condizioni particolari visto che in tal caso dovranno essere loro ad anticipare tutte le spese alle ditte incaricate dei lavori?
«Ovviamente ci siamo preparati fin da subito anche a tale soluzione. Per chi vuole portarsi in detrazione il credito senza cederlo alla Cassa Rurale abbiamo messo a punto la stipula di mutui a tassi agevolati. Ma tassi agevolati li abbiamo pensati anche per i finanziamenti ponte dei clienti che sceglieranno la cessione del credito, in modo da accompagnarli con dei prefinanziamenti durante la realizzazione dei lavori e le eventuali richieste di anticipi da parte delle ditte appaltatrici.»
Dato che la normativa prevede che anche le imprese possano optare per la cessione del credito sotto forma di sconto sulla fattura, per queste realtà quale soluzione proponete?
«La Cassa Rurale Valsugana e Tesino è storicamente vicina alle imprese che operano sul proprio territorio generando ricchezza e occupazione; pertanto siamo al loro fianco anche in questa occasione, con linee dedicate proprio alle aziende che decidono di applicare lo “sconto in fattura”, attraverso l’acquisto del credito fiscale e con finanziamenti specifici per sostenere l’impresa durante l’esecuzione dei lavori. Insomma, il Super Ecobonus al 110% e la cessione del credito alla banca rappresentano davvero un'ottima occasione per tutti, con ricadute positive sia sull'economia locale che sull'ambiente globale».